Quasi un miracolo. Emanuela Margarita, 54 anni, l'escursionista udinese scomparsa domenica pomeriggio, è stata ritrovata stamattina alle 12.15 ancora viva.
Aveva perso il sentiero ed è scivolata in un canale per una quarantina di metri. Nella caduta si è rotta una gamba e il polso, ma ha trovato comunque la forza per risalire per alcuni metri e ripararsi sotto una sporgenza, dove è rimasta per quasi 24 ore, senza cibo e al freddo. A salvarla è stata l'acqua: lì vicino infatti scorreva un rigagnolo dal quale si è dissetata.

Di Emanuela si perdono le tracce dal pomeriggio di domenica, cioè da quando, al rientro da una camminata fino alla malga Pezzeit, sopra Preone, il gruppo che era con lei si è accorto che non c'era più. Volatilizzata tra una curva e l'altra, lungo il sentiero che li avrebbe riportati alla casera Sieluta. Più di 24 ore di ricerche ininterrotte, con squadre di tecnici del Soccorso Alpino CNSAS e della Guardia di Finanza, Carabinieri, Vigili del Fuoco e volontari della Protezione Civile, unità cinofile e due elicotteri, non sono bastate a trovare una sola traccia della donna, nonostante il terreno abbondantemente innevato dovesse rendere evidenti eventuali tracce di passaggio.
Gli unici punti critici dell'itinerario sono rappresentati da due brevi tratti costeggiati da un canalone profondo circa 150 metri: lunedì', sorvolando il dirupo con gli elicotteri, i soccorritori non hanno scorto alcuna traccia, ma il comportamento particolare di due cani in tale zona suggerisce ai soccorritori di insistere nella zona.
La svolta nelle ricerche si ha in tarda mattinata quando il cane Iko punta deciso verso il canalone. Il conduttore Marco (SAGF) interpreta al volo il comportamento del cane avvisando la base operativa. Iko discende deciso il canalone finche' l'aumentata pendenze gli impedisce di proseguire. Il cane non abbaia (i cani sono addestrati a farlo solo quando sono in prossimità' delle persona scomparsa, mentre questa volta Iko e' ancora lontano), ma il suo comportamento ha ormai destato interesse e una squadra di tecnici viene fatta confluire in zona per meglio ispezionare il ripido luogo. Accortasi della presenza di persone Emanuela lancia un grido di aiuto grazie al quale viene definitivamente individuata dai soccorritori.
Per il delicato recupero viene fatto intervenire l'elisoccorso 118 che provvede al recupero tramite verricello.

Dira' in seguito Emanuela :
"Non smetterò mai di dire grazie non soltanto a chi mi ha trovata fisicamente, ma anche a chi si è alternato nelle quasi 48 ore continue di ricerca. Sentire gli elicotteri che sorvolavano la zona mi ha dato fiducia e speranza nelle lunghe ore trascorse in fondo a quel crepaccio. Grazie davvero a tutti".

Il video del recupero

Le foto del soccorso, by A. Cella 

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