Il C.N.S.A.S. Corpo Nazionale Soccorso Alpino e e Speleologico, è una libera associazione di volontariato apartitica, apolitica e senza fini di lucro ispirata ai principi di solidarietà e fiducia reciproca tra i soci. Struttura operativa del Club Alpino Italiano provvede alla vigilanza e prevenzione degli infortuni in ambiente impervio, nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, al soccorso degli infortunati e dei pericolanti e al recupero dei caduti. E' una struttura nazionale operativa del Servizio nazionale di Protezione Civile.
La Repubblica italiana con legge n. 74 del 2001 ha riconosciuto il valore di solidarietà sociale e il servizio di pubblica utilità che il C.N.S.A.S. quotidianamente svolge.
La SKI KRONO VARMOST - GARA NAZIONALE VERTICAL FISI ha aperto le iscrizioni online. La storica cronoscalata di sci-alpinsmo in notturna giunta alla 10^ edizione si disputerà il giorno venerdì 3 febbraio 2012 a Forni di Sopra (UD) sulle piste del comprensorio sciistico del Varmost con partenza alle ore 20:00. La gara è aperta a tutti i volontari del CNSAS Regionale che potranno aggiudicarsi il TROFEO CLAUDIA - 13° Memorial intitolato a Claudia Corisello la volontaria CNSAS scomparsa sulla cima Urtisiel Ovest nel 1999. Programma e regolamento qui: www.for-adventure.it
In caso di necessità la chiamata di soccorso deve avvenire tramite i numeri di soccorso specifici comunicando una serie di informazioni.
In Friuli venezia Giulia il numero unico di chiamata è il 112
E' fondamentale comunicare all'operatore di soccorso quanto segue:
• 1. Da dove si sta chiamando (specificando all'operatore che ci si trova in montagna o in grotta).
• 2. Il numero di telefono da cui si sta chiamando; il telefono non deve mai essere abbandonato (se la chiamata dovesse interrompersi è importante che il telefono venga lasciato libero per consentire alla Centrale operativa di richiamare).
• 3. L'esatta località dove è ubicata l'area da cui si sta chiamando (Comune, Provincia o sicuramente un riferimento importante di ricerca rilevabile sulla cartina).
• 4. La propria posizione se in possesso di altimetro (opportunamente tarato) o GPS;
• 5. Indicazioni in merito a cosa è visibile dall'alto (pendio, bosco, cima, rifugio, ecc.).
• 6. Cosa è successo;
• 7. Quando è successo;
• 8. Quante persone sono state coinvolte nell'incidente.
• 9. Le proprie generalità (fondamentali).
• 10. Le condizioni evidenti della/e persona/e coinvolta/e: difficoltà respiratorie, coscienza, perdita di sangue, traumi visibili, ecc; .
• 11. L'esatta posizione del ferito (se seduto, se disteso supino, se disteso prono, se appeso, ecc).
E' indispensabile rispondere in maniera completa alle domande dell'operatore che avvia l'intervento di soccorso e raccoglie dati fondamentali per l'ottimizzazione dell'intervento stesso.
CONSIDERANDO CHE L'INTERVENTO IN MONTAGNA PUO' EFFETTUARSI CON O SENZA L'AUSILIO DELL'ELICOTTERO E' BENE INFORMARE L'OPERATORE IN MERITO A:
• Tempo impiegato a piedi dall'automezzo al luogo dell'evento;
• Condizioni meteo sul posto;
• Condizioni del terreno;
• Presenza di vento;
• Visibilità sul posto;
• Presenza nell'area dell'evento di fili a sbalzo, funivie, linee elettriche ecc.
SEGNALI VISIVI INTERNAZIONALI:
Se si necessita di aiuto, alzare entrambe le braccia affinché il corpo assuma una forma ad “Y” (si). Significato: “HO bisogno di aiuto”, “atterrare qui” (con vento alle spalle), “SI/YES” (come risposta alla domanda da parte del pilota o dell’equipaggio).
Se non si necessita aiuto bisogna alzare un braccio e tenere l’altro lungo un fianco, affinché il corpo assuma l’aspetto di una “N” (no). Significato: “NON ho bisogno di aiuto”, “non atterrare”, “NO” (come risposta alla domanda da parte del pilota o dell’equipaggio).
ESTERO:
Qui di seguito i numeri telefonici per emergenza in alcuni stati Europei:
SLO 112, AUT 144, GER 112, FRA 112, BNLX 112, GBR 999, SPA 112, SUI 144.
Numero Volontari: 20
Capostazione: Denis Faleschini
Tel: 335 5965613 - Moggio
Tel: 335 5965614 - Pontebba
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Vice Capostazione: Igor Not, Andrea Di Gallo
Numero Volontari: 39
Capostazione: Luca Onofrio
Tel: 334.6073297
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Vice Capostazione: Arrigo Della Mea, Sara Petozzi
Numero Volontari: 28
Capostazione: Silvio Martini
Tel: 339.5296594
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Vice Capostazione: Luciano Protti, Giovanni Della Putta
Numero Volontari: 27
Capostazione: Gianni Del Ben
Tel: 335 5965608
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Vice Capostazione: Damiano Vezzato, Sandro Miorini
Numero Volontari: 21
Capostazione: Saul Gattel
Tel: 335-5965607
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Vice Capostazione: Matteo Fucci, Marco Zecchin
Numero Volontari: 30
Capostazione: Marco Basso Bondini
Tel: 335-5965615
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Vice Capostazione: Alessandro Plai, Mattia Simeoni
Numero Volontari: 32
Capostazione: Lorenzo Slama
Tel: 335-5965606
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Capostazione: Alessandro Costanzo, Andrea Clemente
Numero Volontari: ..
Capostazione: Gianfranco Mania
CONTATTI:
Tel: 339.2833324
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Numero Volontari: ..
Capostazione: Zanette Denis
CONTATTI:
Tel: 331.2835660
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Numero Volontari: 40
Capostazione: Dean Pertot
CONTATTI:
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Stazione CNSAS Speleo Udine-Pordenone
Numero Volontari: 13
Capostazione: Stefano Gobessi
CONTATTI:
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Numero Volontari: 59
Capostazione: Alessandro Fior
Tel: 335-5965610
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Vice Capostazione: Filippo Mozzi, Rudy Primus
Numero Volontari: 19
Capostazione: Mauro Colle Fontana
CONTATTI: Tel. 3402387210
Vice Capostazione: Christian Tosetto, Manuel Cesco Graz
Numero Volontari: 23
Capostazione: Samuele Serra
Tel: 335.5965612
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Vice Capostazione: Marco Chinese, David Capellari
Il Soccorso alpino e speleologico del Friuli Venezia Giulia vanta 382 tecnici volontari che operano in dodici stazioni che coprono tutto il territorio regionale, di cui dieci alpine, Cave del Predil (la più antica), Forni Avoltri, Forni di Sopra, Maniago, Moggio Udinese, Pordenone, Trieste, Udine, Valcellina e Sappada - quest’ultima entrata in organico nel 2018 con il passaggio della cittadina alpina al Friuli Venezia Giulia - e due stazioni speleologiche (Trieste, Udine)
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI FORNI AVOLTRI
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI FORNI DI SOPRA
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI SAPPADA
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI MOGGIO UDINESE
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI CAVE DEL PREDIL
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DELLA VALCELLINA
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI MANIAGO
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI PORDENONE
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI UDINE
- STAZIONE SOCCORSO ALPINO DI TRIESTE
- STAZIONE SOCCORSO SPELEOLOGICO DI TRIESTE
- STAZIONE SOCCORSO SPELEOLOGICO DI UDINE
Presidente Regionale CNSAS Friuli Venezia Giulia
Sergio Buricelli - Stazione di Udine
Tel : 335 8111258
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Vice Presidenti Regionale CNSAS Friuli Venezia Giulia
Silvano Frattino - Stazione Alpina Valcellina
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Pietro Del Din - Stazione Alpina Maniago
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Foto: Silvano Frattino
Foto: Pietro Del Din
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Coordinatore Unità Cinofile CNSAS Friuli Venezia Giulia
Roberto Piller Roner
Mobile: 335.1568164
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Gianfranco Flora - stazione di Forni Avoltri
Mobile: 339.5285238
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Istruttore Nazionale UC
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In virtù delle norme sulla trasparenza, il Servizio Regionale FVG del CNSAS lavora nel modo più aperto e vicino ai cittadini possibile. In questa sezione gli utenti possono trovare i Bilanci redatti dal Servizio Regionale FVG del CNSAS e le comunicazioni previste da:
Decreto Legislativo 14 Marzo 2013 n.33
Legge 4 agosto 2017 n. 124
ex art. 14, co. 2, D.Lgs. 117/2017
Composizione Direzione Regionale Soccorso Alpino e Speleolgico FVG APS
Presidente : Buricelli Sergio
Vice Presidente Vicario : Silvano Frattino
Vice Presidente : Pietro Del Din
Delegato 1^ Delegazione Alpina : Raffaello Patat
Vice Delegato Vicario 1^ Delegeazione Alpina : Gianfranco Flora
Vice Delegato 1^ Delegazione Alpina : Giuseppe Giordani
Delegato 2^ Delegazione Spleo : Paolo Manca
Vice Delegato Vicario 2^ Delegazione Speleo : Romano Rocco
Vice Delegato 2^ Delegazione Speleo : Silvia Foschiatti
Componente aggiuntivo assemblea Nazionale CNSAS : Silvano Frattino
Organo di Controllo : Dott.ssa Sara Crosato
Statuto Servizio Regionale CNSAS FVG
Entrate da pubbliche amministrazioni 2023
Emolumenti e compensi amministratori e associati 2021
Relazione Organo di Controllo Bilancio 2023
Relazione Organo di Controllo Bilancio 2022
Vice Delegato Soccorso Speleologico CNSAS FVG
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Trailer CNSAS FVG
SOS Baviera
Documentario intervento nella grotta Riesending-Schachthöhle
Guarda i video istituzionali del CNSAS
...dagli inizi al 1974
Tratto da "In Alto" pubblicazione della Società Alpina Friulana 1974
Nella serena pace di una sera di fine aprile del 1949, urla laceranti di aiuto rimbombano sinistramente nella paradisiaca valle dei laghi di Fusine e le pareti circostanti fanno eco al tragico richiamo. "L' S.O.S. della montagna per quell'innato spirito di solidarietà umana mette un brivido di terrore nel cuore di ogni alpinista, anche nel meno sensibile ", come diceva Tita Piaz, "e l'invocazione quando si succede ad intervalli sempre più brevi ti annuncia la catastrofe imminente, spesso l'esecuzione inesorabile di una sentenza di morte....".
Il grido di aiuto si ripete ad intervalli regolari, rotola già per la valle, si espande per il bosco e s'insinua fra le fessure dei legni di una capanna dove dei boscaioli, dopo una dura giornata di lavoro, stanno godendo un meritato riposo. Il richiamo che giunge incerto all'interno della capanna, si fa più distinto all'esterno ed è possibile anche localizzarlo con una certa approssimazione: proviene dalle pareti del Piccolo Mangart o dalla Strugova. Comunque è in alto, sulle rocce, dove loro,anche se ottimi montanari, non possono arrivarci, ma sanno che devono fare qualcosa anche perchè quel grido diventa per loro una vera ossessione. Il percorso a piedi fino ai Carabinieri di Fusine è lungo; anche se il maratoneta ha battuto un record che nessuno ha cronometrato. Anche i Carabinieri sono svegliati di soprassalto, ma non serve nulla perchè neppure loro ci sanno fare con le pareti rocciose e solo all'alba qualcuno rammenta a loro che a Cave del Predil, da meno di un anno, si è formato un gruppo di giovani rocciatori. Forse troppo giovani, sopratutto come esperienze e questa, in materia di soccorso, era la prima, ma quei giovanotti avevano già il cuore del soccorritore, quel cuore che a 25 anni di distanza batte ancora e con maggior sensibilità !
Lo sventurato incrodato sulla parete fra lo Strugova e la Sella Sagherza era uno sloveno che fuggiva dalla sua Patria per ragioni politiche. Il primo di una lunga serie che hanno tenuto impegnati per anni i giovani rocciatori di Cave. Nel frattempo sono iniziate anche le chiamate di soccorso per alpinisti infortunati in montagna, nacque cos“ la prima squadra di Soccorso Alpino della Regione. Ma anche nella nostra regione il soccorso in montagna è certamente nato il giorno in cui la prima persona si è trovata in pericolo sulla montagna ed i valligiani, per quello spirito innato di solidarietà umana che li distingue, sono corsi a portarla in salvo.
Storicamente il primo cenno di organizzazione risale al 1931, quando in campo nazionale il Club Alpino Italiano impose alle Guide e ai Portatori l'obbligo di accorrere immediatamente in soccorso delle persone in pericolo, ma non diatribu““ alcuna attrezzatura, nè stanziò alcun fondo per questo scopo. Nel Friuli Venezia Giulia le Guide ed i Portatori alpini sono sempre stati in numero piuttosto limitato per cui il soccorso alpino è stato svolto essenzialmente da volontari che, peraltro, trovarono molta comprensione da parte di privati e di enti sociali. Già nel 1931 la famiglia Guido Pellitzer di Trieste, al fine di organizzare i soccorsi in montagna, destinava un congruo lascito ed in breve volgere di tempo venivano istituiti 4 posti di soccorso alpino muniti delle necessarie attrezzature di recupero e di razioni alimentari racchiuse in apposite confezioni zincate. La Val Trenta, la Val Lepegna, la Val Saisera e Cave del Predil vengono, con questa iniziativa, perfettamente inquadrate negli schemi del soccorso in montagna. Con le vicende dell'ultimo conflitto mondiale, il fondo finanziario ed i materiali andarono dispersi.
Quando nel dopoguerra riecheggiò nuovamente il grido di aiuto sulla montagna, i nuovi soccorritori si trovarono completamente sprovveduto di ogni tecnica di soccorso e soprattutto di attrezzature adeguate. Al rientro da ogni operazione di soccorso il bilancio era disastroso: uomini esausti dalla fatica, giornate di lavoro perdute, materiale alpinistico inservibile. Con le lacrime agli occhi un soccorritore mostrò la sua corda strappata mormorando : "Era la mia prima corda ed era costata mesi e mesi di rinunce". In seguito, ad agevolare un pò la situazione, intervennero la Sezione Monte Lussari del C.A.I. ed il Comune di Tarvisio: la prima con forniture di materiali alpinistici ed il secondo con uno stanziamento annuo di 50.000 lire. Aiuti modesti, date le esigenze, ma quanto mai apprezzati.
Nel 1954 nacque ufficialmente il Corpo Nazionale di Soccorso Alpino e nel suo piano organizzativo la nostra Regione venne inquadrata come " I^ Zona" e Cave del Predil ne costituiva la prima Stazione.
Si è subito sperato in un tangibile aiuto, ma purtroppo il Corpo Nazionale Soccorso Alpino è nato povero, giacchò, il Club Apino Italiano che lo ha promosso, non è mai stato in grado di sovvenzionare una così vasta e complessa organizzazione. Le attrezzature fornite in un primo tempo alla Stazione di Cave del Predil erano talmente modeste che in una difficile operazione di soccorso nella zona del Mangart, si rese necessaria la richiesta di aiuto alle ben attrezzate squadre slovene. Va subito comunque sottolineato che il C.A.I. passò subito a stipulare una assicurazione che copre ogni rischio per tutti gli iscritti al Soccorso Alpino durante le azioni di soccorso.In secondo tempo, visto il ripetersi di incidenti in tutta la zona alpina della Regione, vennero costituite altre 2 Stazioni, sorsero così quella di Forni di Sopra nel 1955 e quella di Trieste nel 1956. Quest' ultima poteva contare anche su alcune Squadre di primo intervento residenti a: Moggio Udinese, Udine, Maniago e Pordenone. Per l'acquisto di materiali delle nuove Stazioni, ci si avvalse di aiuti privati, che non riuscirono a coprire le spese di una completa attrezzatura, cosicchè nelle azioni di soccorso era sempre presente parte del materiale alpinistico personale. Nel 1960 venne costituita la Stazione di Forni Avoltri che, con la sua Squadra di Paularo e della Val Pesarina è destinata ad operare in tutta la Carnia nord-occidentale.
Solo nel 1965 il Soccorso Alpino Regionale prende un assetto definitivo e conforme alle esigenze pratiche.
Tutto il territorio montano della Regione viene suddiviso in 7 Zone, ognuna delle quali é controllata da una Stazione :
la Zona 1 comprende le Alpi Giulie e l'alto bacino del fiume Fella é controllata dalla Stazione di Cave del Predil che, bacino del Tagliamento e del Lumiei, é controllata dalla Stazione di Forni di Sopra la quale dispone di 3 gruppi staccati: Forni di Sopra, Sauris e Ampezzo; la Zona 4 è delimitata dal fiume Tagliamento a est, dal confine col Bellunese a ovest, a nord della spartiacque fra il Tagliamento ed i torrenti Arzino-Meduna e Cellina; questa vasta zona è controllata dalla Stazione di Pordenone-Maniago che, oltre ai due gruppi residenti nelle cittadine citate, dispone pure di 2 gruppi: Cimolais e Claut; la Zona 5 comprende i bacini dei torrenti Pontebbana, Aupa e Resia è controllata dalla Stazione di Moggio Udinese; la Zona 6 comprende tutte le Prealpi comprese tra il Tagliamento e l' Isonzo, è controllata dalla Stazione di Udine; la Zona 7 comprende la zona del Carso ed è controllata dalla Stazione di Trieste la quale, disponendo di uomini molto preparati, può essere chiamata, in caso di necessità, in appoggio alle altre Stazioni. Esiste pure una Stazione di Soccorso Speleologico che ha sede a Trieste, la quale unitamente alle Squadre di Gorizia e di Udine, tiene sotto controllo tutte le cavità sotterranee regionali. Mentre la Sezione Speleologica dipende dalla Delegazione Nazionale, le Stazioni di Soccorso Alpino fanno capo alla Delegazione di Tolmezzo.
A completare l'opera dei soccorritori in montagna non potevano mancare anche da noi, gli elicotteri. Gia nel 1961 è stato chiamato un elicottero della base americana di Aviano, ed interveniva sul Monte Duranno per il Trasporto di un ferito in gravissime condizioni. Agli stessi americani viene chiesto aiuto ancora nel 1969 e ben 4 volte nel 1970. Nel contempo si costituiva a Casarsa il V¡ Reparto Elicotteri Uso Generale, appartenenti al V¡ Corpo d'Armata. Il Comando ha subito compreo la nostra urgenza ed ha messo a disposizione un apparecchio per ogni nostra necessità. Gli ufficiali e sottufficiali del V¡ RUEG a contatto con gli uomini del Soccorso Alpino sono rimasti contaminati e ben 15 di loro hanno sposato la nostra causa, iscrivendosi regolarmente al Soccorso Alpino, partecipando pure, in abiti civili, ai nostri corsi di addestramento. L'impiego degli elicotteri nel soccorso in montagna si è dimostrato estremamente utile. Infatti, nel volgere di pochi minuti, uno di questi mezzi straordinari in grado di portare una squadra di 6 uomini perfettamente equipaggiata, dal fondo di una valle fino in prossimità dell'infortunato, risparmiando ai soccorritori delle estenuanti marce di avvicinamento.
Queste in succinto, le tappe compiute dalla Delegazione di I^ Zona del Corpo Nazionale Soccorso Alpino nei suoi primi 20 anni di vita, non la storia, questa è molto lunga e complessa in quanto ogni intervento è un dramma grande o piccolo ma sempre un dramma, queste cose non si raccontano e non si scrivono, è un segreto che ogni uomo del Soccorso Alpino custodisce gelosamente nel proprio cuore, quel cuore che lo ha spinto ad arrischiare la propria vita per salvarne un' altra..
Cirillo Floreanini -1974-
Indirizzo segreteria: via Padriciano 60 C.P. 931 - Trieste c.le
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Anno | Interventi | Persone Soccorse | Personale impiegato | Elicotteri | Feriti | Morti |
2023 | 402 | 414 | 2098 | 143 | 213 | 21 |
2022 | 361 | 459 | 2591 | 164 | 213 | 29 |
2021 | 437 | 496 | 2586 | 191 | 227 | 29 |
2020 | 453 | 507 | 2566 | 176 | 235 | 27 |
2019 | 294 | 340 | 2129 | 173 | 217 | 18 |
2018 | 295 | 352 | 2219 | 154 | 176 | 22 |
2017 | 312 | 362 | 1903 | 168 | 145 | 41 |
2016 | 218 | 268 | 1670 | 95 | 108 | 34 |
2015 | 245 | 295 | 1800 | 132 | 112 | 30 |
2014 | 243 | 279 | 1547 | 105 | 129 | 32 |
2013 | 217 | 272 | 1009 | 108 | 104 | 20 |
2012 | 191 | 207 | 1049 | 93 | 90 | 32 |
2011 | 172 | 194 | 992 | 61 | 83 | 14 |
2010 | 170 | 204 | 1031 | 74 | - | - |
2009 | 148 | 167 | 911 | 63 | 69 | 15 |
2008 | 174 | 204 | 1073 | 80 | 73 | 24 |
2007 | 158 | 192 | 1095 | 79 | 64 | 36 |
2006 | 130 | 162 | 890 | 60 | 60 | 14 |
2005 | 134 | 165 | 1033 | 55 | 46 | 19 |
2004 | 148 | 188 | 1169 | 69 | 68 | 26 |
2003 | 166 | 209 | 1096 | 66 | 58 | 20 |
2002 | 130 | 167 | 937 | 58 | 58 | 12 |
2001 | 153 | 199 | 1138 | 72 | 68 | 16 |
2000 | 167 | 236 | 1067 | 45 | 74 | 15 |
1999 | 125 | 150 | 1048 | 45 | 49 | 14 |
1998 | 111 | 129 | 856 | 53 | 52 | 15 |
1997 | 124 | 155 | 964 | 67 | 55 | 17 |
1996 | 102 | 132 | 825 | 33 | 36 | 15 |
1995 | 99 | 147 | 783 | 38 | 45 | 12 |
1994 | 90 | 117 | 731 | 36 | 39 | 7 |
1993 | 64 | 108 | 565 | 30 | 26 | 13 |
1992 | 53 | 82 | 476 | 15 | 30 | 7 |
1991 | 64 | 80 | 559 | 21 | 25 | 12 |
1990 | 58 | 75 | 594 | 25 | 33 | 9 |
1989 | 48 | 72 | 384 | 14 | 21 | 11 |
1988 | 43 | - | - | - | - | - |
1987 | 51 | 82 | 310 | 13 | 28 | 12 |
1986 | 39 | 56 | 271 | 14 | 16 | 6 |
1985 | 27 | - | - | - | - | - |
1984 | 32 | 47 | 216 | 11 | 14 | |
1983 | 37 | 49 | 351 | 16 | 16 | 10 |
Anno | Interventi | Persone Soccorse | Personale | Elicotteri | Feriti | Morti |